Piovono lacrime
come bombe che squarciano il petto.
Si zittiscono i pensieri nel rumore dei passi verso la frontiera.
Quel filo spinato negli occhi e sulla pelle.
Sento fiato e silenzio ,
quella melodia che mi cantava mia madre da bambina .
Piovono lacrime
come bombe che squarciano il petto.
Si zittiscono i pensieri nel rumore dei passi verso la frontiera.
Quel filo spinato negli occhi e sulla pelle.
Sento fiato e silenzio ,
quella melodia che mi cantava mia madre da bambina .
Seduta ,
assorta nei miei pensieri
tu non mi vedi
o fai finta.
Così vicini
così lontani
l’attimo che si fugge
per non morire.
Mi lascio andare
in questo fuoco senza fine .
Cade la testa negli abissi piu’ profondi
se nessuno la sorregge .
Fili invisibili manovrano questo nostro vivere,
felice all’apparenza ma inquieto e solitario.
Corpi senz’anima abbozzano una danza
accesi di finta luce , restano appesi a una vita inesistente.
La vita è un teatro , si apre e si chiude il palcoscenico.
Burattini è nato durante la fine del 2021 inizio 2022. Solitamente un quadro nasce da un immagine che ci attira senza sapere il perchè . E’ durante il viaggio che riusciamo a cogliere il senso di quell’istintività arrivata come un lampo a ciel sereno.
Ho visto questa ballerina in una posa che richiamava un lasciarsi andare .
Ma dove ? In un posto dove ci poteva essere speranza o no ? L’ho immaginata protagonista della storia in un teatro con tutti i riflettori puntati su di lei.
Alcuni burattini la aiutano a mettere in scena la pièce teatrale. In realtà entrambi non sono consapevoli di quello che stanno recitando perchè manovrati da una regia che li fa agire secondo un copione già scritto.
Rimane un finale tutto da scrivere …c’è chi dice che non ci sarà più speranza , altri che forse lei alla fine riuscirà ad avere un suo pensiero e uscire da questa messa in scena . Lascio ad ognuno di scrivere il finale .
Donne
nelle sale d’attesa
con la mente in sospeso
e la vita che irrompe
e si fa sentire forte
Donne in attesa
di un verdetto che solo Dio potrebbe dare.
Donne su una sedia
e una valigia di speranza
di poter lasciare
ciò che non si è ancora dato.
Donne in attesa di uno sguardo
che dia una nuova identità.
Quella seggiola è solo di passaggio
un posto in cui soffermarsi
in attesa di riprendere il proprio cammino.
Monica Zarba
Ci sono momenti in cui siamo sospesi in un limbo , tra la vita e la morte . Sembra strano ma proprio mentre ti rendi conto che potresti morire in un tempo che riesci a scorgere, la vita si fa sentire forte e si manifesta con tutta la sua potenza.
Sei tu che la senti in tutta la tua essenza e cominci a pensare che proprio adesso che l’hai compresa ,ti sta sfuggendo dalle mani.
Le sale d’attesa dove io vado una volta all’anno , sono sempre piene .
Lì si capisce che ogni donna non è sola ad affrontare questo momento di passaggio.
E’ qui che ci si riprende in mano la vita , stringendola ed amandola più di come si è amata fino ad adesso.
Ti viene data una seconda chance , e capisci che quella che hai vissuto fino ad ora era solo un assaggio .
Amare è solo l’unica strada e via d’uscita.
Ci sono vite nella vita ,
piccoli esseri che popolano la terra .
Punti di vista che si incrociano su strade che conducono alla soglia.
C’è posto per tutti nelle rughe di questo albero
che ha visto lo scorrere del tempo.
Siamo il nulla e ci crediamo potenti
di fronte a lui che tanto ha respirato.
Mi piace tornare nella mia campagna dove ho trascorso l’infanzia . Fortunatamente alcuni pezzi di terra sono rimasti ancora vergini ,nonostante la politica selvaggia di urbanizzazione. Assaporo ogni passo , ogni zolla di terra e l’orizzonte infinito dove posso immergermi .
C’è un albero solitario che mi aspetta ogni volta che ritorno. Lo scruto nella sua bellezza ed esploro il suo tronco dove è nascosto un universo da scoprire. Lo abbraccio e lo ringrazio .
Io, mondo.. contatto
mente , inconscio ….contatto
testa, cuore …..contatto
pelle, pelle….contatto
occhi , occhi …contatto
Universi che si incontrano in un mondo disperato.
Brucia la luce dell’anima
in un fuoco che arde di silenzi.
Arsa è la terra dove seminasti amore invano.
Tornerà nuovamente nel fuoco del silenzio
l’ardore.
I miei appunti ….
L’anima viene bruciata dal fuoco distruttore . La terra bruciata ha sete di amore , quello che per tanto tempo hai provato a tenere in vita.
I silenzi iniziali sono i mutismi , il silenzio finale è un silenzio sacro di ascesa dove la passione in senso lato ritrova la forza.
Il silenzio quando diventa incomunicabilità spegne l’anima , altrimenti diventa luogo di raccoglimento e alimenta la passione per la vita e automaticamente cura l’anima.
Parole di carta
segni sottili che scavano dentro.
Solchi indelebili di un cammino contorto.
Piccole tracce di orme silenziose che sussurrano al vento.
Lettere sbavate dall’ inchiostro che macchia la coscienza.
Suoni intrisi di fumo che annebbiano la mente
ma aprono l’anima.
Nostalgia
amica nella nebbia.
Rami nudi e fragili nel grigio che li avvolge.
Si spoglia l’anima
e lo sguardo vaga cercando un punto su cui soffermarsi.
Tutto è indistinto ed etereo….
solo sagome imperfette che anelano la luce .
Tutto sembra perduto.
L’animo impaziente di chi non ha saputo aspettare.
Tutto sembra strano.
Un piccolo istante potrebbe riportarti indietro .
Tutto sembra ,
ma è tutto e niente ,
e il niente è il tutto .