Classe 1966, emiliana d’origine e trentina di adozione.
Si avvicina alla pittura nel 2009 come l’espressione dell’incontro con le emozioni più profonde e la necessità di farle emergere dopo aver superato momenti difficili.
Le opere sono un’investigazione intima e personale sulla fluidità della vita. La ricerca del gesto espressivo e la stesura del colore in modi differenti diventa il filo conduttore che si ritrova negli astratti e nelle figure femminili.
La ricerca diventa non solo tecnica ma anche introspettiva, seguendo un processo continuo che crea un ponte tra passato e presente in una poetica di amore per la vita.
La matericità è un elemento base che caratterizza molte delle sue opere, sia astratte che figure femminili.
“L’utilizzo di vari impasti con gesso, colla, segatura e sabbia danno la possibilità di “immergermi” fisicamente dentro il quadro per prepararmi ad una “ascesa” dell’anima e dello spirito. La materia rappresenta la terra, le sue radici, è ciò da cui nasce la vita.
Il movimento gestuale con la spatola riporta al suo radicamento e all’essenziale come attaccamento alle proprie origini e alla vita. Gli scuri che rappresentano il vuoto, il buio, l’oscurità vengono sovrastati dagli aranci e gli ori che rappresentano la vitalità, l’energia, la luce della vita che vince sulla morte.
Al suo attivo più mostre personali e collettive in Italia e all’estero.