Un giorno me ne andro’ altrove
lontano.
Non ci sarà dolore ne’ rimpianto.
La mia flebile voce squillerà potente
e nel presente ci sarà un domani.
Un giorno me ne andro’ altrove
lontano.
Non ci sarà dolore ne’ rimpianto.
La mia flebile voce squillerà potente
e nel presente ci sarà un domani.
Abbracci di stelle nella notte tempestosa,
luci accese nel buio dell’anima,
echi di voci lontane si fanno presente,
il dono più bello in questo giorno che muore.
Il suono delle foglie tra il
vento,
passi di danza nell’ondeggiare del tempo.
Scalzi i piedi sull’erba bagnata .
Il gesto dell’anima
accarezza il mio sorriso.
In fila indiana,
sospesi in questo etere di fuoco
vaghiamo.
Nomadi erranti
che cercano, tra le nuvole, un posto
in cui trovare pace
e nell’inferno del fuoco che brucia
l’ardore ormai perso con gli anni .
Lasciatemi sognare
come quando ero bambina .
Lasciateci sognare un mondo di bellezza , di giustizia , di assenza di dolore .
Dalla finestra guardo e vedo ancora il cielo sopra le nuvole .
Voglio respirare .
Nora è nel mio cuore. Quell’energia ancestrale, quel linguaggio segreto che nasce dalle pietre e nel mare da’ il suo libero sfogo. Ascolto i respiri delle ridenti anime che la abitano ancora . Lo sguardo verso i gabbiani e nel mare che abbatte ogni confine. Le voci di chi, prima di me ha intessuto storie, i passi lenti nelle vie pietrificate. Bisogna prendere fiato. Perché la bellezza è infinita : quasi un volo tra i graniti.
Vanno, vengono, ogni tanto si fermano e ti travolgono come un uragano.
Ti accarezzano a volte, oppure ti stordiscono come se tu fossi ubriaco, ti prendono le viscere e te le attorcigliano come delle corde .
Viverle appieno non è cosa da tutti
Andare su una giostra che gira vorticosamente fa girare la testa e perdere i sensi.
Per scalare le montagne e scendere negli abissi ci vuole allenamento.
Del cuore e dell’anima .